Il 27 ottobre il Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, Pau Roca, ha presentato le prime stime sulla produzione vinicola mondiale del 2021 che sarà decisamente bassa, vicina al minimo storico toccato nel 2017. Questo è il risultato delle condizioni meteo sfavorevoli che quest'anno hanno colpito duramente i principali paesi produttori di vino europei. In questo scenario complessivamente negativo, l’emisfero australe e gli USA pare facciano eccezione e tendono a bilanciare la caduta dei volumi osservata nell’UE.
Nell’Unione Europea le condizioni meteorologiche del 2021 non hanno favorito i produttori di uva e la produzione di vino e causato una contrazione del -13% rispetto al 2020. L’anno 2021 si è dimostrato particolarmente negativo per i tre maggiori produttori dell’UE (Italia, Spagna e Francia, che insieme rappresentano il 45% della produzione mondiale e il 79% della produzione UE), in particolare a causa delle gelate tardive di inizio aprile. Nonostante ciò tuttavia, l’Italia si conferma primo produttore mondiale per quantità di vino.
I soli grandi produttori di vino dell’UE che hanno ottenuto raccolti superiori a quelli del 2020 sono Germania, Portogallo, Romania e Ungheria. Per la Bulgaria si prevede una produzione in aumento del +7% rispetto allo scorso anno, ma in diminuzione del -15% rispetto alla sua media quinquennale.
Anno particolarmente positivo per i vigneti dell’emisfero australe, dove le condizioni metereologiche relativamente favorevoli hanno contribuito a livelli di produzione record in America del Sud, Sudafrica e Australia, con l’eccezione della sola Nuova Zelanda.
Fonte della notizia e ulteriori dettagli: l'Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino
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